di Giusy Cuccia e Gaetano Licata
Sette ricette, tre protagonisti, un omicidio e una storia d’amore: sono questi gli ingredienti principali del nuovo libro della scrittrice siciliana Giuseppina Torregrossa, intitolato “Panza e prisenza”. Come già ne “L’assaggiatrice”, suo romanzo d’esordio del 2007, anche in quest’ultima storia la Torregrossa ha intessuto il racconto con un doppio filo narrativo: da un lato le donne, l’eros e l’amore e dall’altro il cibo con i suoi profumi e sfumature. Un binomio perfetto che ha contribuito al successo dei due precedenti romanzi “Il conto delle minne” e “Manna e miele, ferro e fuoco” e che continua a stupire in “Panza e prisenza”. Alle ricette si alternano le fasi dell’indagine, in cui sono coinvolti i protagonisti, tre poliziotti, e le tappe che porteranno ad un finale agrodolce. Su tutto aleggia il profumo dell’amore, a tratti violento come un temporale estivo, a tratti inebriante come l’odore delle spezie che riscaldano il cuore di Marò, protagonista femminile del romanzo, secondo cui “ziti a vasari e babbaluci a sucari nun ponnu mai bastari”.
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