Oro Rosso di Sicilia

di Giusy Cuccia e Gaetano Licata

Negli ultimi quattro week-end, a cavallo tra il mese di ottobre e novembre, per noi c’è stata una sola parola d’ordine: Fooddays! Uno spazio del gusto in cui abbiamo scoperto prodotti e produttori straordinari in un concentrato di degustazioni, racconti e aneddoti che hanno riempito i nostri pomeriggi di esperienze uniche.

Uno di questi prodotti, lo zafferano ennese, ci ha incuriosito particolarmente e, anche se in realtà ne avevamo già sentito parlare, gli incontri dei Fooddays ci hanno permesso di entrare in contatto diretto con una delle cooperative che lo produce fin dal 2007: la Oro Rosso di Sicilia, rappresentata da Nino D’Angelo e Filippo Cannella. Un incontro davvero interessante, che ci ha incuriositi a tal punto da richiedere espressamente la possibilità di visitare uno dei loro campi di zafferano a Valguarnera. Il senso di meraviglia che si prova alla vista di questi splendidi fiori non è facilmente descrivibile. Lo zafferano, ancora nella sua forma originale, così bello e vivo non l’avevamo mai visto e il brivido che ci è corso lungo la schiena al pensiero di averlo associato per anni alla polverina giallastra contenuta nelle bustine è stato parecchio intenso. La natura nella sua semplicità, d’altronde, suggerisce sempre nuove idee e cambi di prospettiva sul modo di vedere le cose, di percepirle. Secondo la tradizione lo zafferano è stato importato, così come tante altre coltivazioni presenti oggi in Sicilia, dagli arabi. E dall’arabo za’faran, che tradotto significa semplicemente “giallo”,deriva il suo nome, probabilmente per il colore che i pistilli rilasciano a contatto con le mani, gli alimenti o i liquidi. I bulbi, piantati agli inizi della stagione estiva, fioriscono tra ottobre e novembre, a seconda del clima e dei terreni, e non hanno bisogno di particolari cure. Cure che invece vengono riservate ai fiori, delicatissimi, che sbocciano per circa venti giorni. La fase di raccolta, infatti, determina la qualità finale del prodotto stesso: è necessario iniziare fin dalle prime luci del giorno, affinché i fiori non perdano, una volta dischiusi, tutte le incredibili proprietà delle quali sono custodi. Completata la raccolta, i fiori vengono lavorati e privati degli stigmi, che vengono successivamente essiccati a basse temperature. Il risultato finale, però, è veramente degno di nota: un profumatissimo oro rosso! Nella provincia ennese questa coltivazione è andata di pari passo allo sviluppo di un prodotto che ormai in molti apprezzano, il famoso Piacentinu ennisi, che, ottenuto il riconoscimento del marchio dop, è entrato di diritto tra i migliori formaggi siciliani presenti sul mercato. Tuttavia, come ci ha spiegato lo stesso D’Angelo, «nonostante sia chiaramente indicato, non tutti i produttori di Piacentino usano lo zafferano ennese, preferendo quello importato da paesi esteri. Ciò comporta un notevole risparmio in termini economici, incidendo però negativamente sulla qualità del prodotto finale. Lo zafferano deve mantenere intatta  la propria purezza». In definitiva, un grande zafferano deve essere essiccato perfettamente, avere un bel colore rosso vivo e sprigionare un profumo intenso. Rossa come il più bello dei tramonti, questa meravigliosa spezia ci ha ricordato, ancora una volta, quanti siano i prodotti d’eccellenza che questa grande terra ci regala ogni giorno. Beni preziosi da valorizzare, promuovere e conoscere.

Nel caso vi occorressero altre informazioni, magari più dettagliate, sulla coltivazione dello zafferano vi invitiamo a consultare il sito della coop. Oro Rosso di Sicilia http://www.ororossodisicilia.com.

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