Una cena… da PAURA!

Un vero e proprio show quello a cui i tre chef Carmelo Floridia, della Locanda Gulfi di Chiaramonte Gulfi, Onofrio Brucculeri dell’Hotel Imperiale di Taormina e Peppe Bonsignore dell’Oste e il Sacrestano di Licata, hanno dato vita mercoledì 31 ottobre durante la terza cena evento del “teatro del gusto” di Foddays. La tipica atmosfera da “Halloween” non ha fermato i tre protagonisti della serata né tanto meno gli ospiti. Infatti, nonostante la pioggia incessante, i lampi e i tuoni la serata si è presentata subito allegra e “frizzante”, niente streghe, né “dolcetti o scherzetti”…

Il primo a salire in scena è stato il “Polpo Fashion” di Peppe Bonsignore, “fashion” per la location e polpo per professione… annegato nel the verde prima di essere cotto, accompagnato da una crema di carote, spinaci, pane ai capperi e da una solitaria cozza panata e fritta. Il tè verde e l’acqua di cottura hanno dato quell’aria fashion che tanto si abbinava al contesto, mentre uno strano sapore di carne di maiale arrostita, dato dalla pelle di polpo disidrata, ha creato un singolare contrasto.

Subito dopo ha fatto il suo ingresso Carmelo Floridia con la sua Crema di Topinambur con petali di seppia e mandorle tostate, un passato di verdure particolari combinato con del nero di seppia, dove erano immerse mandorle tostate e seppie.

Onofrio Brucculeri ha invece presentato il Raviolo alla norma, ravioli di pasta all’uovo, ripieni di melanzane, pomodoro e basilico cosparsi di ricotta salata… più norma di così!

Dopo, Carmelo Floridia ci ha fatto conoscere e gustare il suo Condominio di baccalà, un palazzo di cinque piani adagiati su una crema di patate e baccalà dove la pasta all’uovo si alternava al baccalà insaporito con spezie varie e bacche di vaniglia.

Per presentare il Tocco di cernia alla ghiotta Onofrio Brucculeri ha deposto gli abiti “da timido” e come un vero showman ha presentato la sua “cEEErnia” proposta su una crema di patate, accompagnata da olive nere, pomodorini datterini, rosmarino e capperi.

Peppe Bonsignore, infine, ha proposto la sua versione del cannolo, “C’era Una Volta Il Cannolo”: la classica cialda ha cambiato leggermente la forma, la ricotta non è stata modificata, è cambiata la presentazione, non più da solo ma adagiato su una salsa di fichi d’India mescolata a una marmellata di arance amare con dentro tanti pezzettini di pistacchio e cioccolato all’arancia.

Al ritmo battente della pioggia, che fuori non accennava a smettere, con competenza e simpatia i tre protagonisti hanno presentato i loro piatti, riuscendo a coinvolgere gli ospiti che hanno gradito il ricco menù, accompagnato dai vini delle aziende Barone Di Villagrande e Gulfi, serviti come sempre dai sommelier della Fisar di Catania.

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