di Salvatore Gulizia
Quantunque i regolamenti europei in materia di Sicurezza alimentare siano operativi da parecchi anni, troppi sono ancora i banchi dei mercati rionali che non rispettano la normativa sull’etichettatura.
I cartelli apposti sulla frutta e la verdura , quando sono presenti, indicano solo il prezzo e non danno alcuna indicazione, sul tipo di prodotto, la categoria e la provenienza che sono obbligatorie. L’etichetta rappresenta la carta d’identità di un prodotto ed i consumatori hanno il diritto ad avere tali informazioni, che devono essere sempre chiare e trasparenti.
In un recente rapporto “sull’etichettatura di ortofrutta e prodotti ittici nei mercati rionali 2011” redatto dal Movimento Difesa del Cittadino, emerge che i banchi in regola sono il 24% nel settore ortofrutticolo ed il 43% nel settore ittico e tra le informazioni meno presenti in etichetta vi è proprio l’origine del prodotto, indicata solo nel 39% dei casi per l’ortofrutta e 51% per i prodotti ittici.
Fra tutte le regioni, sia per i prodotti ortofrutticoli che ittici, la Sicilia si è meritata la maglia nera. A Palermo, tra i banchi verificati, nessuno esponeva l’etichetta , mentre in Friuli Venezia Giulia tutto il campione esaminato rispettava in pieno la normativa. A Catania la situazione non è migliore: l’etichetta non viene esposta in nessuno dei mercati della città e neanche nelle botteghe che vendono ortofrutta o prodotti ittici.
Per il pescato, in modo particolare, bisogna pretendere l’etichetta, dove deve essere indicata la denominazione commerciale della specie, il metodo di produzione o la zona di cattura o di allevamento per evitare che venga spacciato per pesce del canale di Sicilia.
Fortunatamente chiarezza e trasparenza si può trovare nei due “mercati dei contadini” presenti la domenica nella nostra Città. In questi da circa un mese le cose sono migliorate. Ogni “stand” è identificato con il nome del produttore, quasi tutti mettono le etichette sui prodotti ed il formaggio ed il pane sono esposti confezionati. Ci vorrebbe ancora qualche piccolo sforzo.
Per i prodotti biologici mettere in evidenza copia della certificazione, tenere i prodotti deperibili in banchi frigo, tenere un coltello per ogni salume e formaggio, dare la possibilità agli operatori di lavarsi le mani, mettere a loro disposizione i bagni mobili ecologici e per finire fare effettuare un controllo periodico sulle bilance.
La normativa è chiara, gli alimenti, da un punto di vista igienico, devono essere salubri ed idonei al consumo umano e gli stessi operatori del settore devono essere in grado di individuare eventuali pericoli e di adottare eventuali misure di prevenzione e controllo. Agli ispettori del Comune spetta invece l’attività di vigilanza e controllo del rispetto delle norme igienico sanitarie e commerciali.