VulcanicaMente: quando la tradizione incontra la creatività

Si potrà dire che l’abbinamento di letteratura e cibo sia qualcosa di visto e rivisto, ma quando questo avviene sulla base di un fil rouge non banale, il connubio non delude. Ed è per questo che la cena-evento VulcanicaMente, organizzata al Sale Art Café, è stata così gradevole. È stata l’occasione per assistere alla presentazione di due libri che parlano del cibo e del vino della nostra terra, Ritorno a Casmene di Marcello Zammataro e Etna.

I vini del vulcano di Salvo Foti, ma sicuramente il cibo e il vino l’hanno fatta da padroni. E la cucina, per questa volta non affidata a visiting chef come in occasione di altre cene organizzate al Sale, si è rivelata particolarmente interessante nella ricerca dell’equilibrio fra leggerezza e sapore.

Si è cominciato con un bicchiere di crema di fave secche e fresche con

asparagi e menta, piatto realizzato con la collaborazione di Paola Vagliasindi del ristorante Millefoglie.

A tavola, poi, si sono succeduti:

il cucchiaio di gamberi e ricotta profumata al limone ed emulsione di ricci di mare;

la crema di cicerchia, vongole e perlage di tartufo;

il baccalà mantecato all’olio extra vergine di oliva, cialde di ceci, fiore di cappero e confettura di ciliegino, piatto che ha conquistato quanto meno il nostro tavolo, anche se il patron Andrea Graziano ci ha invitato ad immaginarlo al contrario per cui siamo davvero curiosi di quali potranno essere le sue successive evoluzioni;

ravioli di burrata su crema di asparagi, vongole e colatura di alici;

pezzole con brunoise di calamari e carciofi su crema di topinambur;

trancio di dentice cotto a bassa temperatura con verdurine di stagione e crema di patate allo zafferano;

e per finire doppio millefoglie con ricotta e cioccolato.

In abbinamento abbiamo degustato: Etna Bianco Ante 2012 dell’azienda I Custodi delle vigne dell’Etna, vino di grande fascino con le sue note minerali e che probabilmente sarebbe stato il miglior compagno dell’intera cena; Etna Rosso I Vigneri 2011, che è stato stillato, in modo assai scenografico, direttamente dalla Barrique; Etna Rosso 2004 dell’azienda il Cantante e Uniku delle Terre di Giurfo, vino dolce da uve passite di frappato, unico nel suo genere come indica anche il suo nome che gioca sul suo essere il solo vino passito prodotto da uva frappato ed anche di essere ancora un infante (e in effetti parlando con Achille Alessi, il creatore, abbiamo potuto apprezzare il suo orgoglio misto a vera apprensione paterna per i suo vino appena nato, che riesce però a coniugare con grande equilibrio un’elevata componente zuccherina con una spiccata acidità).

Achille ed Anna Claudia Alessi di Terre di Giurfo

Abbiamo apprezzato soprattutto la volontà di reinterpretare la tradizione dei nostri sapori e dei nostri prodotti con creatività, con quella capacità, a tratti forse un po’ sfrontata, di cimentarsi con gusti noti senza dare per scontato li risultato, ma cercando di declinarli in modo sempre diverso.

Elvio, Kamal e Giancarlo del Sale Art cafe’

(foto di Salvatore Gulizia)

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