Sicilia en Primeur 2012

Sabato 21 aprile è iniziata  al Picciolo Golf club Hotel  “Sicilia en primeur”2012 , manifestazione organizzata da Assovini Sicilia , che vede protagonista il vino siciliano , con l’ultima annata presentata in anteprima ai giornalisti e alla stampa specializzata.

Della due giorni dell’evento , il sabato è destinato alla degustazione dei vini “en primeur” e non solo : in una sala infatti erano presenti i banchetti dei produttori che facevano degustare una o più etichette in anteprima ma anche le ultime annate uscite già in commercio . Nella sala al piano superiore invece , assistiti dai sommelier Ais giornalisti e bloggers potevano degustare con calma , e senza limiti di tempo sia i vini in anteprima sia i vini in commercio proposti dai produttori associati ad Assovini. Era, inoltre possibile anche la degustazione alla cieca dei vini. Il vostro caponataro ha quindi diviso il suo tempo tra le due sale ,privilegiando l’assaggio con i produttori ,  assaggiando tanto  e riflettendo su dove sta andando il vino siciliano!

 

Cominciando dai bianchi ho sentito il Salina bianco 2011 del Barone di Villagrande , di piacevole freschezza e sapidità, un vino fatto per goderselo d’estate e un sempre convincente erbaceo e agrumato Etna bianco 2011 , frutto di un’annata che ha consentito una perfetta maturazione dell’uva . Una conferma del Fiore 2010 più maturo e morbido ed un buon  Etna rosato 2011 , non ruffiano ma di ottimo equilibrio.

 

Della Tenuta di fessina (www.cuntu.it) arriva un interessante Chardonnay Nakone 2011 , da uve coltivate a Segesta , per una volta meno “grasso” ma con buona freschezza e sapidità ed un “A puddara” Etna Bianco 2011 con note di ginestra e agrumi ed ottima progressione in bocca.

 

Planeta(www.planeta.it)  come azienda non ha certo bisogno di presentazioni ! La scelta di essere strategicamente presenti anche sull’Etna si spiega con il successo dei vini dell’Etna ed il Carricante 2011 (90% carricante e 10% riesling) ha una buona mineralità ed equilibrio gustativo , anche se il riesling non è esattamente un vitigno autoctono sull’Etna ! Sentito lo Chardonnay 2010 , sempre ricco ed esplosivo con frutta esotica  matura in evidenza e una grande morbidezza e suffuciente freschezza

 

Interessanti anche , tra i bianchi dell’Azienda Benanti (www.vinicolabenanti.it) il Bianco di Caselle 2011 , naso di mela e fiori bianchi , elegante in bocca e di buona persistenza e l’Etna bianco Pietramarina 2007  , con note minerali ed erbacee , di buon  corpo , più fresco che sapido in bocca

 

Dell’azienda Tasca d’Almerita (www.tascadalmerita.it) assaggio il Grillo 2011 proveniente dai vigneti sull’isola di Mozia, floreale e fruttato , delicato e leggero anche se non lunghissimo , il Leone d’Almerita 2011 (catarratto, pinot bianco , sauvignon e traminer) , con note di ananas e gelsomino , ottimo equilibrio in bocca e buona lunghezza ,decisamente migliore rispetto ad annate precedenti e ancora il Nozze d’Oro  2010 ( inzolia e sauvignon) con naso di fiori bianchi ed agrumi , di buon corpo e freschezza , non lunghissimo , ed infine lo Chardonnay 2009 , unico a fare un passaggio in barrique , la naso erbaceo e frutta esotica , in bocca prevale la morbidezza sull’acidità , buon finale .

Sempre di Tasca il primo rosso sentito , il Tascante 2011 , frutto del nuovo investimento sull’Etna , sa di ciliegia matura e glicine , morbido e delicato , finisce con tannini eleganti

 

Con i rossi continuo , al piano superiore una degustazione solitaria ma in tutta tranquillità:

Mi convincono tra i vini degustati il Frappato 2011 di Arianna Occhipinti , con naso di ciliegia matura , polposo ma carezzevole in bocca , il Cerasuolo di Vittoria 2011 di  Valle dell’Acate , intenso di frutta matura al naso e di buon equilibrio in bocca ed il Nero d’Avola 2011 di Feudi Arancio , note animali e di frutta rossa con grande morbidezza e di buon corpo , anche se poco sapido.

 

Di nuovo dai produttori , sento i vini di Graci (www.graci.eu) , in particolare l’ Etna rosso Quota 600 2010 , con naso di pesca bianca e sentori minerali , di ottima beva e con tannini presenti ma di ottima fattura ed l’Etna rosso Quota 600 2009 , certo più magro ma forse più elegante con naso di frutta rossa e sentori animali

 

Da Benanti ritorno per sentire i rossi , l’Etna rosso Rosso di Verzella 2011 , erbaceo e floreale , di buon corpo e persitenza  ed l’Etna Rosso Rovittello 2007, con note di frutti di bosco e spezie , morbido e caldo , non molto fresco.Infine uno splendido Etna rosso Serra della Contessa 2000, con note di frutti maturi , eteree e minerali di grande complessità , elegante e abbastanza fresco , dimostrazione che i vini dell’Etna possono invecchiare molto bene . Mi fa piacere sentire da Antonio Benanti la scelta di un rinnovato impegno verso un azienda che tra le prime ha scommesso sull’Etna .

 

Dell’azienda Archineri (www.pietradolce.it) , sento il Pietradolce Etna bianco 2011 , prima prova da un vecchio vigneto ad alberello risalente al 1902 ! Il carricante si esprime ci note di fiori bianchi ed erbe di campo , con ottimo equilibro in bocca, buona sapidità e lungo finale . L’Etna rosso Archineri 2010 ha un naso di frutti di bosco e spezie , un ottimo corpo con tannini dolci e un’ ottima persistenza , il 2008 , frutto di un ottima annata è ancora più complesso al naso , con sentori di frutta rossa matura , animali ,di spezie dolci , in bocca succoso e morbido ma anche minerale e di buona freschezza , in splendida evoluzione !

 

Infine dell’Azienda Caruso e Minini (www.carusoeminini.it) assaggio invece il Timpune Grillo 2011, con naso di frutta bianca  matura e spezie , con morbidezza prevalente sulla durezza e discreta persistenza , il Perricone 2009 , con naso di frutti di bosco e vaniglia , caldo e morbido , con tannini dolci , infine il Delia Nuvolelli Sirah riserva 2008 , unico vino prodotto in questa denominazione , naso etereo ed animale , caldo e morbido , di corpo ,  con acidità meno evidente

 

 

Infine qualche riflessione :

 

–       la qualità media dei vini è molto alta , anzi tecnicamente parlando è difficile trovare oramai dei vini difettosi , anche nelle tipologie più comuni

–       maggiore attenzione viene data dai produttori alla bevibilità del vino , questo a volte può significare magari meno surmaturità e meno alcool ma di certo più equilibrio al naso ed in bocca maggioreeleganza  piacevolezza e molte più opportunità di efficace abbinamento con il cibo.

–       di conseguenza si evidenzia molta più cura e attenzione nell’uso della barrique  , un uso più misurato significa anche esaltare la materia prima deil vino senza che le note tostate o vanigliate al naso ed un eccessiva rotondità del vino in bocca diventino prevalenti

–       forse maggiore  fermento e varietà di espressioni è oggi avvertibile sull’Etna ,non solo con il Nerello Mscalese  ma anche con una crescente attenzione al Carricante e alla fattura di pregievoli bianchi . Ma la Sicilia è molto di più…..

 

 

3 pensieri su “Sicilia en Primeur 2012

  1. Mi fanno osservare dall’azienda Benanti che ho solo confuso un pò di annate : Il Bianco di Caselle degustato era 2010 , non 2011 , il Rosso di Verzella era 2009, non 2011….il vino mio ha davvero dato alla testa! Tante scuse !

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