Domenica dovrebbe essere il giorno dedicato al riposo e al tempo libero, quindi un’ottima occasione anche per fare due passi per la città ma anche più tempo per cucinare ! Perché allora non curiosare tra i vari mercatini enogastronomici e non che hanno luogo in città ?
A Catania , ogni seconda domenica del mese , si svolge a Fera Bio con orario dalle 9,30 alle 14 da settembre a maggio e dalle 19 alle 23 nei mesi estivi, mercatino equobiolocale , alle origini solo dedicato ai prodotti gastronomici poi aperto al piccolo artigianato , all’abbigliamento ed ad altre curiose merci .
Il luogo della Fera Bio merita da solo una visita , il cortile del Monastero dei Benedettini , in piazza Dante , nel cuore della città. Da tempo al Monastero , peraltro sede della facoltà di Lettere dell’Università , si organizzano visite guidate , alla scoperta del maestoso edifico ,dei meravigliosi chiostri , delle cucine e di ogni altro luogo , in un passato ormai lontano privilegio esclusivo della comunità dei monaci benedettini.
Si può quindi unire la curiosità e la passione per la cultura a quella per il cibo biologico ed a chilometro zero , visitando anche i gazebo della fera
Troverete di che soddisfare il vostro palato , dagli ortaggi (di stagione) , che sembrano conservare un gusto antico e autentico , proposte da diversi ottimi produttori , tra cui Giorgio Salomone , ai formaggi , i caprini di Giacomo Gati ,
curioso e instancabile sperimentatore di tecniche di caseificazione del meraviglioso latte di capra girgentana , quelli di Luca Cammarata , che invece valorizza il latte della capra maltese , i pecorini a latte crudo di Casalgismondo,
le ottime provole delle’azienda Occhipinti e dell’azienda Invidiata . E ancora tanta frutta , dalle arance (ormai quasi alla fine la stagione , almeno per l’arancia rossa,
proposte da Antonio Grimaldi e altri produttori alle mele e pere dell’Etna dell’azienda Sciaraviva (sempre in stagione) Senza dimenticare i ceci e le cicerchie dell’azienda San Giovannello, dove ho trovato una meravigliosa farina di timilia (grano antico siciliano) e tantissimo altro, spesso ci sono nuove aziende che si propongono…
Non meno importante , la parte non food del mercatino , appena più in fondo , che propone creazioni di piccoli artigiani , borse , piccole sculture e originali gioielli !
Aggiungiamo un altro piacere , quello di stare insieme ed incontrarsi, di incontrare amici e conoscenti , di fare un aperitivo improvvisato,
magari ascoltando della buona musica…
artisti di ogni genere e origine allietano con la loro musica il tempo della Fera bio , senza fretta e senza orari vincolanti.
Si dovrebbe andare alla Fera bio anche per conoscere e gustare meglio i prodotti bio ,
prodotti di un agricoltura sana e senza sofisticazioni , forse più sostenibile nel futuro.
Meglio ancora se si tratta di prodotti bio della nostra terra. Conoscere e difendere i nostri prodotti enogastronomici è e resta importante , non credo per fare del campanilismo o del protezionismo ma per avere la semplice consapevolezza di ciò che abbiamo , di una ricchezza e varietà che non dobbiamo perdere , che dovrebbe renderci orgogliosi ogni tanto di questa Sicilia !