Trent’anni e non sentirli, solo assaggiarli. Trent’anni di soste all’Autogrill e trent’anni di amletico interrogativo… Fattoria o Camogli…Camogli o Rustichella?! Un vero fenomeno, un panino non panino, una focaccia non focaccia, anche se prende il nome dalla celebre località ligure famosa per la “sua” Focaccia. Proprio in questi giorni il Camogli ha festeggiato un traguardo eccezionale, i primi Tre decennii della sua storia. Non sembra invecchiato, una ricetta semplice che non mostra segni di disaffezione da parte dei suoi più “affamati” e “vagabondi” estimatori.
Milioni di Camogli venduti, milioni di Camogli consumati su “due piedi” tra scaffali di libri, giocattoli, dolcetti e improbabili prodotti tipici regionali o magari mentre si percorrono gli ultimi chilometri di un logorante viaggio di piacere o di lavoro. Si parla di circa 4 Milioni di Camogli venduti ogni anno… chissà a metterli uno dietro l’altro quanti kilometri di autostrada coprirebbero?! Comunque sia un vero successo per la focaccia ed i suoi compagni di viaggio, il prosciutto cotto e l’emmenthal. Certo lo Svizzero che sverna in Liguria è un altro segno distintivo di questo “panino” che in fondo rappresenta anche uno dei primi esempi di contaminazione cultural-gastronomica. Un omaggio lo dobbiamo fare a Camogli splendido borgo della Liguria che Come Domodossola, relegata a ruolo di spelling della “D”, sembra mal digerire l’essere strettamente accomunato a ad una icona dello Street Food che spesso è anche sinonimo di non proprio “giusto” mangiare. E così, proprio in occasione di questo compleanno, il vero regalo se lo sono fatto i cittadini di Camogli, che sfruttando l’indubbia riconoscenza gastronomastica che il gruppo Autogrill (depositario del marchio Camogli che tra l’altro rappresentando un luogo geografico non può nemmeno essere registrato e difeso) nutre nei confronti della cittadina ligure, hanno chiesto ed ottenuto un assegno di Ventimila Euro per finanziare la ristrutturazione del Teatro Comunale.
Sarà spesso non apprezzato, scelto e denigrato, ma in questa occasione si è dimostrato davvero un gran bel “pezzo di pane”anzi scusate… di focaccia! Ancora auguri allora, a me non resta che inviarvi i miei più cordiali…
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