Gia’ diversi “rumors” la davano per certa, ma adesso e’ arrivata l’ufficialita’ della chiusura di Slow Food Sicilia, le motivazioni non ci e’ dato saperle ma sembra, per gravi irregolarita’ amministrative….cosi’ dicono i “ben informati”, gia’ da tempo si registravano situazioni anomale, a Palermo la condotta era inattiva ormai da anni, mentre a Catania addirittura ne operavano due ed i soci venivano sballottati da una all’altra, senza molto capirci; situazione grottesche anche a Lentini dove i diversi fiduciari si sfiduciavano a vicenda senza curarsi della fiducia che invece dovevano infondere ai loro soci;e proprio la fiducia che e’ alla base dell’associazzionismo e’ quella che per forza di cose e’ venuta a mancare negli ultimi anni, frutto probabilmente di “condotte” poco inclini alla vera filosofia Slow e molto piu’ propenze a curare i propri interessi piuttosto che quelli dei piccoli produttori, dei ristoratori e degli appassionati tutti; e cosi’ negli anni si sono susseguite “alleranze” tra cuochi e presidi tra produttori e prodotti tra maialini e asinelli….il tutto allo scopo di stampare qualche chiocciolina in menu’ e poco altro (come gia’ esplicitato in un precedente post).
Alla fine ci ritroviamo con una serie di condotte un po’ allo sbando con sparuti gruppuscoli di soci, salta il responsabile regionalle Pippo Privitera (nella foto a sinistra) che di fatto viene sollevato dall’incarico….la chiocciolina che tanto e’ conosciuta per il suo moto lento….adesso si e’ fermata…e tanto ci vorra’ per farla ripartire e riconquistare la fiducia di quei tanti appassionati che negli anni si sono accostati all’associazione…ma quando si gioca con le passioni altrui si creano strappi…difficili da ricucire!
Mi ricorda tanto il feudalesimo, con signori e signorotti che fanno e sfanno cio’ che si vuole, senza che un re lontano, poco attento e interessato alle problematiche locali, si accorga dello sfacelo del regno. Ci sono voluti alcuni accadimenti scandalosi dell’ultimo anno perchè venissero a galla le malefatte del gruppo dirigente siciliano (perchè si parla di Pippo Privitera soltanto?) e determinassero la gravissima decisione del Nazionale. Ora staremo a vedere. Ma questa vicenda spero determini un cambiamento di rotta di tutta l’associazione, pena il fallimento oltre che materiale anche “morale” dell’affascinante e intrigante filosofia attorno alla quale si è sviluppato lo Slow Food.