Caro Andrea!
No no no e poi no! Temo così tanto la tua comunicazione di servizio che ti mando le foto scattate dalla mia amica Suzy Bergner. Suzy ci ha trascinati col suo entusiasmo al Capodanno cinese, che abbiamo passato in un ristorante vietnamita dove abbiamo visto la parata dei dragoni (e abbiamo dato la canonica pacca sul culo al dragone, pare che porti bene tutto l’anno, quindi fino al 20 febbraio 2011 siamo garantiti).
Noto a margine che a Houston c’è la più numerosa comunità vietnamita degli Stati Uniti, quindi non è un “famolo strano” tanto per fare, è che usiamo a tavola il fatto che negli States è emigrato il mondo.
Devo ammettere però che l’aspetto memorabile di questa serata era dato dalla parata dei draghi, non dalla performance gastronomica.
Ieri, invece (ma le foto tocca farle sputare fuori a Carmelo, peggio che estorcergli una ricetta, quello non le molla!) abbiamo toccato l’abisso del tex-mex cibandoci di circa un chilo e mezzo di carne tra costolette e spuntature di maiale, costate e petto di manzo. Il tutto ti viene consegnato in una cassetta di plastica nera coperta di carta da macelleria bianca, che tu porti al tuo tavolo, rivestito di una tovaglia di plastica a quadretti rossi. Apparecchi da te con un rettangolo di carta da macelleria che per l’occasione fa pure da piatto, se vuoi annaffi con salsa piccante… e irrori il tutto con abbondanti bevute di Dr Pepper (bevanda al sapore di amarena) o di rootbeer che della birra ha solo il nome perché sa di colluttorio. Ma la carne e il pecan pie valgono il detour. Il posto si chiama Rudy’s Country Store and Bar-B-Q, astenersi schizzinosi, e chi capita a Houston DEVE andarci (14620 Northwest Freeway, tel +1 713 462-3337). Io ho avuto il piacere di non pagare il conto ma in cinque siamo stati entro i sessanta dollari, stra-fo-gan-do-ci di carne cotta alla brace in modo da risultare comunque morbida e tenera. Alla fine un cartello giallo avverte: «Your mother isn’t here, so pick up after yourself». «Tua madre non è qui, ergo vedi di sparecchiare da solo i tuoi avanzi». La Coca-cola alla spina è gratis ma occhio al ghiaccio a meno che vi piaccia un sentore retro-olfattivo leggermente clorato.
Ora Carmelo è in ritiro perché domani è in programma la seconda cena, all’omonimo Carmelo’s. Ha già scattato la cover, veramente carina, quindi non aprire l’archivio che domani giuro, lo costringo a scaricarla sul computer.
Poi magari, bontà sua, ti racconterà il farmers’ market dove non mi ha portata perché questa mattina ero in ritardo di ben tre minuti all’appuntamento. Sono ancora offesa. But the show must go on.
Baci texani
Roberta e Carmelo
Cara Roberta, sono felice per te e un po’ invidio il tuo tour gastronomico con Carmelo….. mi è sembrato di assaggiarle le leccornie del menu che hai descritto….
Messaggio per Carmelo: ma non potresti proporre un viaggetto di italian food anche qui alle Hawaii?? Sapessi come ci sarebbe bisogno della tua cucina e del tuo estro….. in queste isole dove il pesce è come il prezzemolo, e dove la cucina italiana è molto amata e copiata (male).. dove molte ETNIE si incontrano, assieme ai vapori del vulcano di Big Island che ad ogni cambio di brezza arrivano in tutte le isole, sarebbe il tuo posto ideale…
Ti seguo con affetto Carmelo, aspetto notizie e ti abbraccio, Giuliana