“Coria” da sempre e’ un nome che si associa alla cucina Siciliana, alla tradizione gastronomica ed al piacere della buona tavola; Giuseppe Coria, e’ infatti l’autore di “Profumi di Sicilia” il libro considerato la “Bibbia” della cucina Siciliana , uno di quei libri che nel tempo diventa un classico che non puo’ mancare nella biblioteca di ogni Gourmet che si rispetti; il volume, oltre ad offrire un grosso numero di ricette tipiche, regala al lettore, la possibilita’ di conoscere la Sicilia non solo nell’aspetto gastronomico, ma offre una chiave privilegiata, per indagare, da un originale punto di vista, sul carattere della Sicilia e dei Siciliani.
Da qualche tempo, Coria e’ anche un luogo dove il legame con i piaceri del palato e’ ancora piu’ forte, infatti, Domenico e Francesco, due giovanissimi chef, hanno aperto il loro ristorante, dedicandolo appunto allo scrittore.
Dopo anni trascorsi a fare esperienza in alcune delle migliori cucine di Sicilia, i due giovani aprono due anni or sono, proprio nel centro storico Calatino, questo piccolo locale, dove la tradizione in cucina, viene perpetuata, con un intelligente tocco d’innovazione.
Il locale, situato in una stretta viuzza del centro, si presenta elegantemente sobrio, l’atmosfera e’ piacevole e discreta e l’accoglienza calda e familiare.
Al tavolo, iniziamo subito assaggiando i fragranti grissini con semi di finocchio,
ed il buon pane insaporito dall’ottimo olio del frantoio Cutrera di Chiaramente Gulfi;
nel cesto del pane oltre alle diverse varieta’ con pomodorini e olive anche un simpaticissimo “pani Cunzato” con Pecorino olive ed origano.
Scegliamo di affidarci agli chef optando per un menu’ degustazione.
Iniziamo subito con un intrigante entree’:
Fegato grasso, con passatina di ceci, ricotta vaccina, carciofi e triglie, finite con mosto cotto di nero d’Avola e chips di topinambur…perfetta commistione di tipicita’ ed innovazione, semplicita’ ed eleganza, per un puzzle di sapori che al palato arrivano con perfetto equilibrio.
Proseguiamo con un piatto che tanto ha della tradizione Sicula:
La Palermitana di “Capone” con la caponata croccante e una riduzione di fico d’India.
Ma entriamo nel vivo del pranzo…ci viene servito un crudo di pesce…
puo’ sembrare una preparazione banale ma….quando l’ottima materia prima, e’ accompagnata da qualche piccolo intervento da parte dello chef….ecco che il risultato diventa fantastico…e cosi’ che la tartare di tonno si fa accompagnare dal succo di insalata d’arance,
la cernia, perfettamente sfilettata diventa ottimo abbinamento per la maionese di ricci di mare…cosi’ come lo scampo ed il gambero rosso, vengono esaltati da qualche granello di sale integrale e qualche goccia di ottimo olio extra vergine.
E siamo ai primi…
Cannellone al finocchietto selvatico con ragout di triglie alla “beccafico” con salsa all’ “astrattu” di pomodoro…sapidita’ , gusto e tradizione vengono sprigionate ad ogni boccone, ottima preparazione ben eseguita e con ottimo risultato gustativo, cosi’ come il prossimo piatto:
Maccheroncini artigianali con broccoli “arriminati” e Pecorino, salsa al basilico e mollica “atturrata”; anche in questo caso l’esaltazione della semplicita’ in cucina, diventa in bocca un immenso piacere.
In attesa del piatto successivo scambiamo due chiacchiere con gli chef che ogni tanto fanno capolino dalla cucina.
I tempi del servizio sono perfetti, l’atmosfera e’ piacevole e rilassata, complice anche il vino e l’ottimo cibo gustato fin qui’.
Giusto il tempo di una sigaretta ed eccoci al secondo:
Agnello cotto al carbone con passatina di cicerchie e tortino di bietole e Piacentino Ennese, anche in questo caso, ineccepibile la preparazione, perfetta cottura dell’agnello ed ottimo abbinamento con verdure e Piacentino.
E siamo al Dolce:
Tortino al pistacchio di Bronte con cioccolato e gelato artigianale al torrone, di sicuro il piatto meno entusiasmante, seppur di ottima fattura tecnica; ma consoliamo subito la piccola delusione con una carrellata di squisitezze che ci vengono servite per concludere dolcemente il nostro pranzo:
i baci di dama ed il torrone, i cannoli alla ricotta ed i “Cudduredda” (dolce tipico della zona) al vino cotto ed alle mandorle.
Conclusioni: Un grosso plauso ai due giovani chef , che in cosi’ poco tempo, sono riusciti a creare una nuova realta’ , in un contesto non certamente facile come quello Calatino, ottenendo gia’ molteplici successi e suscitando apprezzamenti da piu’ parti; due “piccoli”…..gia’ “Grandi” che, con uno stile di cucina gia’ ben deliniato, votato alla semplicita’ ed alla tradizione, entrano di diritto tra le piu’ importanti realta’ gastronomiche Siciliane, sicuramente, una delle piu’ interessanti novita’ degli ultimi anni; Bravi!!!
Ristorante Coria – Via Infermeria, 24 – Tel. 0933 334615 – 0933 26596 95041 Caltagirone (centro storico) …(Chiuso il Mercoledi’)
www.ristorantecoria.it
Mi hai fatto venire grande curiosita’ e’ da settimane che me ne parli e proprio un paio di giorni fa ero li e no mi ricordavo il nome e sono stato da un’altra parte
ma presto ci andro’
complimenti ci andro’ al piu’ presto.
Ciao Caro Nuccio, ogni tanto ti si vede da queste parti….hai visto i ragazzi?
certo le foto non rendono granche’ ma purtroppo avevo la mia nikon in ferie, ma di presenza i piatti rendono sicuramente di piu’…e non ti dico al palato
ciao ed a presto
Sono stato cliente del posto questa estate e condivido con la community vinix la mia esperienza sul posto…
IN una parola: consiglio vivamente il posto.
Bella presenza, ottimo contenuto, servizio eccellente, cordialità da professionisti.
Prezzo: medio-alto