Lunedi’ 9 marzo, si e’ svolto presso la cantina Barone di Villagrande a Milo, un incontro per sancire l’alleanza tra i cuochi ed i presidi Slow Food; una giornata davvero Slow…e proprio con questa filosofia noi l’abbiamo interpretata; l’appuntamento era per le 10 del mattino, ma giusto per essere coerenti con la nostra mission, a quell’ora eravamo ancora alle prese con colazione, caffe’ sigaretta e via dicendo.
Con passo tutt’altro che spedito, anzi sempre abbastanza “Slow”, con piu’ di un’ora di ritardo ci presentiamo in cantina, entriamo nella sala che ospita il dibattito e ci accomodiamo negli ultimi posti rimasti vuoti, cercando di fare meno rumore possibile.
Il relatore, Piero Sardo, illustra in maniera semplice e concisa i termini del progetto: in parole povere e’ una sorta di patto tra i produttori, i ristoratori e la stassa associazione promotrice dell’iniziativa; i ristoratori si impegnano a divulgare il credo e la filosofia di Slow Food, usando i prodotti dei presidi, segnalando in menu’ il nome del produttore e contrassegnando con il marchio dei presidi, le preparazioni in cui sono presenti. Di contro, i produttori, si prendono l’impegno di continuare a essere custodi delle biodiversita’ , prodigandosi a salvaguardare la tradizione cultural-gastronomica di processi di produzione antichi e quasi scomparsi, perseverando ancor piu’ nella ricerca della qualita’ . Slow Food, ha il compito invece di far incontrare le due parti, ed aiutarle a trovare un punto d’incontro da cui partire per far confluire le energie verso un’unica direzione.. Tra i presenti, tanti amici e facce conosciute, chef, cuochi, ristoratori ed addetti ai lavori;
Enrico Briguglio, patron di Casa Grugno, ma presente anche in veste di rappresentante delle “Soste di Ulisse”(associazione che raggruppa una ventina di ristoranti) innesca una piccola polemica legata alla guida “Osterie D’Italia” , seguito a ruota da altri presenti, compreso il sottoscritto; si fa notare che forse, non sempre Slow Food e’ stata vicina ai ristoranti che hanno sposato in pieno la filosofia dell’associazione;
Piero Sardo, borbotta: polemica…polemica e sempre polemica! Io la chiamo piu’ una chiacchierata tra amici e poi…la polemica a volte, quando e’ costruttiva puo’ solo far bene. Be, attenzionando i punti salienti del progetto mi viene spontanea una riflessione: I produttori continueranno a fare quello che gia’ da anni, con innumerevoli sacrifici fanno; I ristoratori, almeno la maggior parte dei presenti idem ( molti di noi da anni gia’ usano prodotti presidiati, a prescindere da qualsiasi alleanza). La chiave di volta sta invece nell’atteggiamento di Slow Food, che, in perfetta coerenza con la denominazione sociale, forse in ritardo e’ arrivata lentamente (Slow) alla consapevolezza che per raggiungere un risultato importante c’e’ bisogno che “ognuno degli attori faccia il suo ruolo” c’e’ bisogno che si faccia notare l’importanza che hanno in questo progetto, i ristoratori, i cuochi, gli chef, che spesso , in prima persona si prodigano per far conoscere i prodotti, per esaltarne le qualita’ , per pubblicizzarne il forte valore che hanno in chiave di sostenibilita’. Nino Aiello smorza subito la polemica rassicurando i presenti, facendo notare che questo e’ solo l’inizio, un primo passo di un nuovo registro, da oggi si cambia e tutti remeremo verso un’unica direzione….perche’ slow non e’ solo un movimento lento, e’ anche un movimento comune, uno stare insieme….insieme Slow. Cosi’ si affrontano altre problematiche, l’amico Pietro D’Agostino, sempre concreto e pratico, sposta l’attenzione sul fattore logistico che spesso condiziona l’uso di alcuni prodotti, problema che potrebbe essere risolto, con la presenza di una piattaforma di distribuzione.
Conclude la piacevole chiacchierata Pippo Privitera (fu lui anni fa a trasmettermi il piacere di viaggiar per boschi e paesini alla scoperta di produttori e piccole realtà), spiegando nei particolari i dettagli del progetto. Eccoci fuori, all’aperto a godere della bellissima giornata e della splendida atmosfera che ti regala una cantina attorniata dai vigneti.
Eccoci all’assaggio di alcuni prodotti, su un tavolo, fanno bella mostra il pane nero di Castelvetrano,
il pane di Lentini
ed i Capperi di Salina, la provola delle Madonne
ed il salame di suino nero dei Nebrodi, poco piu’ in la, il sig. Borrello dell’omonima trattoria di Sinagra,
si cimenta nel taglio manuale di uno splendido crudo di maiale nero; la mascolina da Magghia e’ accoppiata alla ricotta infornata, mentre su un altro tavolo e’ possibile acquistare il sale di Trapani e l’Aglio Rosso di Nubia; il tutto accompagnato dall’ottimo Etna bianco Barone di Villagrande.
Dopo l’ottimo aperitivo ( si fa per dire viste le quantita’) sempre lentamente- Slow , ci spostiamo all’interno dell’azienda, dove Marco Nicolosi, eccellente padrone di casa, ci preannuncia i piatti che ci verranno serviti al tavolo,
anche in questo caso con la presenza di diversi prodotti presidiati. Piatti che rispecchiano la tradizione di casa Nicolosi, preparati dallo chef del ristorante Boccaperta di Linguaglossa ( www.ristoranteboccaperta.com ). Iniziamo con una zuppa di fave e carciofi,
segue un’altra zuppa, questa volta di fagiolo Badda di Polizzi generosa.
A seguire salsiccia e costate di maiale nero.
Concludiamo con i Cuddureddra di Delia. Dopo pranzo, ancora qualche chiacchiera tra colleghi
e si fanno le quattro del pomeriggio, e’ lunedi’ ed oggi si lavora , saremmo dovuti andar via molto prima, ma oggi, come detto, siamo slow e cosi’ anche a costo di far tardi a lavoro, ce la prendiamo comoda, l’aria e’ fresca e piacevole, la compagnia e’ ottima, del resto Slow Food e’ anche questo, e’ stare insieme , e’ condividere le passioni comuni, e’ bere un buon bicchiere di vino e godersi i bei momenti che si passano seduti attorno ad un tavolo, per questo,….. da oggi…..ci sentiamo tutti…..un po piu’ SLOW!
Contatti: www.presidislowfood.it
questa si che e’ una bella iniziativa e’ grazie ad assocciazioni come questa che si capisce l’importanza di tali cose e grazie ai ristoranti seri se la gente comune riesce a conoscere questi meravigliosi prodotti – grazie a te Andrea ho conosciuto quel buonissimo caprino di girgentana solo se ci penso mi viene l acquolina
Ottimo non vedo l’ora di provare questi prodotti .
Slow food e’ una associazione troppo importante per la scoperta di questi prodotti ed anche dalle nostre parti li conosciamo per loro ma se non ce laiuto dei ristoranti questi non arrivano al cunsumatore finale quindi ci vuole che tutti lavorino insieme
se non si segue questa strada non si arrivera’ mai ad un consumo sostenibile
ma dove si possono trovare tali prodotti nella zona di Lentini?