The Sicilian Brioches (ovvero la Bbioscia Siciliana)

Agli occhi di turisti e visitatori, tanti sono i luoghi comuni gastronomici legati alla nostra terra…il Cannolo, la pasta alla Norma, la Parmigiana e la Caponata, l’Arancino e la Cassata, preparazioni lunghe e complesse che portano con se , l’eco di tradizioni profondamente radicate nel nostro territorio; nonostante cio’, spesso, soprattutto nel periodo estivo, e’ un’altra preparazione a “bucare” la memoria dei tanti viaggiatori che soggiornano nella nostra bella terra; preparazioni tutt’altro che complesse, ma che con la loro semplicita’, quasi in punta di piedi, riescono ad emozionare i palati di centinaia di persone; mi riferisco alla classica colazione Siciliana nella “Summer Season”:

Granita e Brioches!!!

Quest’oggi, accantoneremo la famosissima granita (o minnulata/granatina ecc.) per concentrare  la nostra attenzione, sulla meno chiacchierata brioches o come diciamo noi, eliminando ogni francesismo, la brioscia (a bbioscia), che nell’idilliaco connubio gastronomico, si erge a co-protagonista, accompagnando ottimamente la classica preparazione fredda.

Per l’occasione, raccogliamo l’invito della signora Concetta, che ci condurra’ passo passo alla realizzazione di questo semplice ma intrigante elemento della tradizione dolciaria Siciliana.

Recatici di buon ora, nell’appartamento della signora, in un piccolo paesino nei pressi di Acireale, troviamo da subito ad attenderci, una bellissima “mise en place” nell’accogliente giardino, illuminato dalle prime luci dell’alba; ogni ingrediente e’ pronto per l’inizio della preparazione, disposto con ordine e pronto ad essere fotografato per la nostra foto-ricetta.

Il tempo di un caffe’ ed e’ gia’ l’ora di cominciare, il tempo stringe e al massimo tra un paio d’ore le nostre briosce dovranno essere pronte per la colazione dei bimbi!

Partiamo dalla ricetta ( preparazione per 12 briosce):

500 g di farina tipo 0 (Manitoba)

250 cl di acqua – 25 g di lievito di birra in panetto – 1 uovo per spennellare (prima di infornare)

10 g di sale – 10 g di miele – 50 g di burro – 70 g di zucchero

Procedimento:

Ci mettiamo al lavoro ( uso il plurale ma effettivamente io fotografo solamente)

Sciogliamo nell’acqua tiepida il lievito e lo  zucchero e successivamente aggiungiamo il burro fuso.

Appena amalgamato il tutto, aggiungiamo la farina, il miele ed il sale e procediamo all’impasto, da prima manualmente e poi aiutandoci con un robot.

Ottenuto l’impasto, si lascia riposare per 40 minuti;

           

dopodicche’ , a lievitazione avvenuta, si lavora manualmente l’impasto

          

e si divide in 12 palline del diametro di circa 6/7 cm, ed altrettante piu’ piccole, che successivamente andranno a formare il famoso cappello (o coppola/ tuppo ecc).

          

Lasciamo ancora una volta il nostro impasto lievitare per altri 30 minuti.

A questo punto sovrapponiamo le palline di diversa dimensione l’una sull’altra a creare la classica forma,

le spennelliamo con l’uovo precedentemente sbattuto e siamo pronti per infornare.

Il forno e’ gia’ alla temperatura di 220°, inforniamo la teglia con le 12 forme per 15 minuti.

Aspettando che la cottura giunga al termine, le signore del vicinato, completano la preparazione delle granite; la signora Agata, ha preparato, seguendo la tradizionale ricetta della spremitura con garza, una fantastica granita di mandorla; la signora Lisa, si e’ invece dedicata alla preparazione della granita al cioccolato.

In casa si diffonde l’ottimo odore delle briosce, i bambini sono tutti svegli ed aspettano trepidanti di iniziare la colazione, ed anche io non sono da meno.

Finalmente Concetta sforna la teglia e mostra orgogliosa le sue creazioni.

Ha inizio la nostra colazione:

La brioscia calda, appena sfornata, perfetta nell’estetica, si presenta in bocca altrettanto emozionante, minima presenza di dolcezza (quasi a ricordarci che un tempo la granita si accompagnava al pane), soffice ed al contempo fragrante.

Finita la colazione, ci congediamo dalla brava ed appassionata signora Concetta, con la promessa di rivederci a breve per una nuova ricetta….la ringraziamo per la splendida colazione e…se il buon giorno si vede dal mattino….l’esperimento e’ ben riuscito e si puo’ ritentare…magari a PRANZO!!! 

30 pensieri su “The Sicilian Brioches (ovvero la Bbioscia Siciliana)

  1. anche quando siete in ferie non la finite mai di mangiare, io ancora devo aspettare dieci gg per potermi concedere una bella granita siciliana

  2. la brioches si trova in graan parte della penisola soprattutto al sud ma effettivamente quella Siciliana e’ la piu’ buona

  3. E brava Concetta, e’ grazie a donne come te che si riesce a portare avanti la tradizione Siciliana, soprattutto se continuerai ad usarci sempre come cavie.

  4. Ciao Andrea,

    grazie per questa ricetta, non avevo ancora quella con il miele.

    Ho tanti amici a Lentini (SR), ad ogni visita in estate andavo sempre alla pasticceria Navarria in centro, dove ne mangiavo sempre una di queste brioches e un bicchiere di granita alla mandorla macchiata con un po’ di caffè espresso.

    Io sono una che, quando faccio la colazione nel Nord, deve prenderne almeno 2 di brioches, se no mi torna subito la fame.
    Ma di queste vostre, me ne è sempre bastata una.

    Tra i dolci vostri indimenticabili, c’è anche il babà (o scriviamo babbà?).

    Ciao,
    Aogi

  5. Andrea…adesso stai esagerando !

    Non ti basta più solluccherarci con foto e descrizioni, ma ci fornisci pure le ricette…Torno ora da una mangiata durata circa 7 ore dalle 16.30 di oggi pomeriggio no-stop fino ad ora, eppure sei riuscito ad ingolosirmi !

    Laurettaaaa…prepara gli ingredienti che ci facciamo a bbioscia per domattina a colazioneeee ! eheh ;o)

    Grazie

    Cosimo

  6. Ciao Andrea,
    ti ringrazio per il gentile messaggio.
    Sicuramente proverò a fare delle brioches con la tua ricetta.
    A me piacciono anche quelle belle pesanti, però!
    Anche in mattinata già torrida della Sicilia, una brioche con la granita ci sta.
    Grazie ancora, ciao
    Aogi

  7. Concordo pienamente con te…peccato che dopo l’abbuffata di sabato Lauretta si sia rifiutata di farmi le briosc… ;o)

    Ma io non mollo ! La torturerò finchè non cederà !

    Saluti
    Cosimo

  8. Ma perche’ ne vogliamo parlare della brioscia col gelato e magari ci mettiamo una cucchiaiata di panna, comunque complimenti alla signora concetta e a te Andrea che in un modo o nell’altro ci regali sempre delle belle emozioni, qui’ al nodd ci hai fatto arrivare anche il ciauro:) Grazie

  9. Originale veramente…fornire una ricetta di uno dei prodotti siciliani…accoppiata con una granita fatta in casa, stile bar vitelli di Savoca, penso sia qualcosa di sublime…

  10. Buona da mangiare ma difficile da scrivere … la brioche o brioscia, per restare nel nostro più infantile modo di chiamarla, resta sempre uno dei più affetuosi ed appetitosi cibi. Si comincia da quella con lo zucchero, quella del panificio, quando si muovevano i primi passi a scuola elementare. Ed era proprio la quantità di zucchero a determinarne la bontà, poi c’era quella del laboratorio di pasticceria più aromatica e resa inconfondibile da un “colore” più bruno dell’impasto che virava su un giallo ocra che la rendeva ancora più buona e bella da vedersi. Cento lire, duocento lire o poco più, ma, vuoi mettere quel suono di campanella per la ricreazione, profumava di brioche. E poi i primi amori erano contrassegnati da un gesto che poteva essere considerato il più grosso pegno d’amore, il “cappuccio” era regalato alla compagnetta da corteggiare o al compagnetto che poteva aiutarti a fare un buon riassunto o un problema. Il valore del “cappuccio” della brioche era e resta inestimabile, peccato che ormai qualcuno non lo metta più. Poi pian piano i bar, le granite con la brioche, che prendeva il posto del fragrante panino che di norma le accompagnava. Storica, per restare in zona, la brioche dell’Eden Bar di Acitrezza, che tanto stuzzica Alessia, passavano e continuano a passare calde tra i tavoli, e chi ne ha già ordinata una non può resistere a prenderne un’altra appena sfornata. Con gli anni però, e questo è un fenomeno diffuso in tutta Italia, la brioche sembra aver perso la sua dignità, vittima di un “surgelato” che avanza e sembra contaminare la colazione e la pausa bar di tantissimi italiani. Diventa sempre più difficile trovare una brioche, un cornetto degni di questo nome, per non parlare delle nuove generazioni cresciute a briochine, spesso tanto “cattive” da non meritare cotanto appellativo. Ecco perchè vogliamo continuare a sognare brioche e cappuccini fatti bene, brioche con gelati davvero buoni, brioche e granite che possano continuare a tener alta una tradizione che, a causa di pochi improvvisati, rischia di scomparire nel ricordo. Ecco perchè per amore e per riconoscenza, il “cappuccio” di questa brioche così buona questa volta voglio dividerlo tra Concetta, artefice di questo straordinaria creatura dolciaria e il mio Direttore Andrea che non si risparmia nemmeno in vacanza creando questi “eventi” capaci di salvaguardare e risvegliare sapori, profumi e ricordi che fortunatamente scopriamo mai sopiti. E per finire con una citazione da Drive in… ce l’ho qui la brioche!!! DeGustibus Q.B.

  11. ..sei un grande..
    Io ‘sta cosa la adoro..

    grazieeeeeee!

    P.s.: prima o poi metterò on line un video e due righe sulla granita…

  12. Brava Concetta una bella interpretazione light delle ghiotte brioche siciliane e bravo anche Gianfranco, ormai sono una assidua lettrice dei tuoi commente a tratti anche emozionanti ed evocativi anche io a scuola portavo il mio “maritozzo” che riempiva la mia cartella di zucchero BRAVI

  13. Basta con il surgelato al bar c’e’ gente che le vere brioches o i veri cornetti non li ha mai mangiati dovrebbero essere segnalati in vetrina i prodotti surgelati ed invece li propinano a tutti come prodotti di artigianato quando invece l’unica artigianalita si limita ad una spennellata di zucchero liquido sopra giusto per aumentare l’inganno, quindi prendete esempio da concetta che insegna ai suoi bimbi a mangiare le cose sane e tradizionali e chiedete al vostro barista come mai i suoi cornetti sono uguali agli altri bar della citta’.

  14. Potete gustare le brioches di Concetta ad occhi chiusi perchè sono buone, gustose, soffici,
    sembrano fatte da un grande chef.
    A noi ha confessato il segreto della ricetta ( che per ovvi motivi non vi sveliamo) alla quale contribuisce anche il maritino franco.
    Ricordati:
    ” Se di matina ti voi arricriari
    na ranita ca briosc ta mangiari
    a pruvari chidda ca fa Concetta
    bona di gusto e di forma perfetta “.

  15. Se è vero come vero che bisogna “dare a Cesare quello che è di Cesare…” diamo pure onore e merito a questa meravigliosa terra per aver dato i natali alla “BRIOSCIA” ma vorrei dire che il BABA’ è sicuramente indimenticabile come scrive una nostra simpatica commentatrice, ma non è un dolce siciliano!
    Fu il re di Polonia Stanislao Leszczinski che per puro caso rovesciò del rum su un dolce tipico della Lorena, tale ” kugelhupf” e stregato dal sapore che ne venne fuori gli diede il nome di BABA’ .Il dolce ebbe la sua definitiva trasformazione nella tipica forma che tutti conosciamo a Napoli per opera dei MONSU’, chef delle nobili famiglie napoletane….
    detto questo corro a gustarmi una granita…naturalmente con una super brioches…

  16. Sono veramente soddisfatta.
    Ho preparato le brioche ad Andrea sommessamente, senza immaginare che potessero riscontrare cotanto successo in molte persone, e risvegliare in loro ricordi dell’infanzia, della scuola, dei primi corteggiamenti e dei primi amori.
    Sin dalla primissima infanzia la brioche ha accompagnato la mia esistenza avendola gustata nei vari stati della mia vita.
    Ma dopo aver letto i vostri commenti e soprattutto quello di Gianfranco, tutto ha acquistato un sapore diverso.
    L’ho rifatta, ma solo per me, curando ogni piccolo dettaglio, l’ho mangiata calda appena sfornata e la mia mente è andata lontana ai tempi della scuola, della mia fanciullezza ai tempi della spensieratezza.
    Grazie Gianfranco soprattutto per aver diviso il “cappuccio” con me, io sono una che lo ruba sempre scatenando la rabbia del malcapitato.
    Signora Laurettaaaa…. gli prepari a “bbrioscia dumani matina”.
    A’ la prochaine fois

  17. X Pasquale -grazie delle tue perle, un tempo parlavi di musica adesso di cucina…forse un po’ anche per merito mio e di cio’ ne sono orgoglioso!!!(anche se forse ho creato un mostro)?!?ç
    X Concetta -Cotanta poesia mi allieta il cuore, mi inebria la mente e mi riporta indietro nel tempo….ma ora basta “babbiare” e prepariamo la prossima ricetta!!!
    X Rosario- Questa del ciauro e’ fantastica e commuovente.
    x Andrea- lo chiedo ad uno chef con grande esperienza come te….ma quale e’ meglio la bbioscia CATANESE o la brioscia palermitana???????
    x Luca- a quando le foto con la recensione di questo bar di savoca??? e magari ci porti anche la granita.
    X Gianfranco- “sensa parole”
    X Tutti- grazie ed a presto con una nuova ricetta ( se riusciro’ a convincere Concetta)

  18. Cara concetta,
    è inutile dirti quanto “tutti noi” siamo orgogliosi di tè !
    Gli utenti del blog non ti conoscono ancora bene, ma “tutti noi” sì, e sappiamo benissimo cosa sono capaci di fare le tue splendide mani.
    Ed è per questo che, a nome di “tutti noi”, ti nomino Presidentessa, Direttrice nonchè Regina degli chef di Santa Tecla e di tutta la Timpa!

  19. Insomma che dobbiamo fare per assagiare queste briosce qui mi pare che si parla tanto di mangiare ma non si addenta mai niente

  20. cara concetta attraverso questo sito ho potuto constatare tanti apprezzamenti da diverse persone, e ti devo dire in tutta onestà da buono amico avendo avuto più volte la possibilità e il piacere di essere tuo ospite anche io concordo in pieno della tua bravura e creatività. però mi sfugge la tua arte nello specifico della brioche in quanto dopo lunghi anni di amicizia, come mai non ho mai avuto il piacere di assaggiarli anche io?con affetto D. M.

  21. Yò! cara concetta Complimenti! Ho già avuto modo di apprezzare la tua coinvolgente simpatia ma non ancora le tue doti culinarie. Le foto delle brioches e soprattutto le facce dei bimbi che apprezzano mi ricordano tanto le colazioni al bar del mio/tuo piccolo paese.che dici questa ricetta andrà bene con la granita mandorla e limone che (ahimè!) è il mio gusto preferito? Immagina la faccia del barista quando la ordino…se mi date anche la ricetta della granita evito quest’imbarazzo! Grazie

  22. Ma che belle Brioche ogni voltaa che le guardo mi ricordano sempre le estati siciliane la buonissima granita sul lungomare di letojanni

  23. simpaticissima signora concetta mi chiamo mimmo alba ,sono uno chef catanese amante degli splendidi prodotti gastronomici che la nostra calda terra ci offre , ho provato a eseguire alla lettera e al grammo la sua ricetta . e per questo le dico …. perfette nella quantità di zucchero ma soprattutto …….. ho riscontrato una perfetta armonia . ps continui a mettere tutto il suo cuore e grazie perchè divulga ciò che sa congratulazioni ….mimmo alba

  24. Complimenti !!!!!
    Avevo provato più volte a farle con varie ricette… niente da fare… con la ricetta di Concetta mi sono riuscite… buonissime… vi invito a provare
    Giusta colorazione, giusta morbidezza, giusto sapore
    Fidatevi ve lo dice un messinese…
    Domattina brioche e granita limone!!!!
    Grazie Concetta

  25. Ho copiato, quasi estasiato dal racconto di Andrea, questa ricetta molto appetitosa, e mi diletterò con mia moglie a fare le prove. Speriamo riescano bene, e sopratturro che siano buone come quelle della signora Concetta. Saluti da Monfalcone (Gorizia)

  26. Da bambino a Catania andavo pazzo per queste briosce! ORa che vivo a Milano da 40 anni ancora le ricordo…

    Ma ricordo anche un fantastico ripieno di cioccolato!

    Arrrghhhh…dov’è la ricetta per quello?? 😉

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