Visitato a cena il 6/05/08
Martedi’ libero dal lavoro…scatta la cenetta-relax, chiamo Carmelo :“ci sei?”, “qui’ sono”, “ci pensi tu?”, “nun ti preoccupari ci pienzu yu, ni viremu a sta sira”.
Arriviamo al Katane, siamo con Fabio e Bianca, finalmente sono riuscito a portarli qui’ , me lo chiedevano gia’ da tanto tempo e finalmente oggi…entriamo e ci avviamo verso il ristorante.
L’ambiente lo conosciamo gia’, arredamento formale e molto classico, ci accolgono e ci accompagnano a sederci in un ampio e spazioso tavolo rotondo al centro dell’elegante veranda.
Parlare di apparecchiatura fin troppo classica, sarebbe alquanto eufemistico, e lascio il commento alle foto.
Aspettando di ordinare chiedo un aperitivo, “bollicine”, “si, grazie”; arriva una flute gia’ piena di vino…assaggio…sensazione acida e dolciastra, chiedo cosa sto bevendo e…baratto con piacere il mio Cinzano dolce con un piu’ rassicurante Murgo metodo classico Brut.
Per il menu’ ci affidiamo allo chef, per i vini, dopo una rapida consultazione della carta, (decisamente un po’ scarna) decidiamo di affidarci alla brava e simpatica Metre-Sommelliere Daniela.
Arriva il primo piatto, un piccolo assaggio, gamberetto crudo con alga “mauro” ed alice cruda, piacevole e delicato, ottimo l’olio d’oliva con cui e’ condito, lo abbiniamo ad una Malvasia di Villagrande, accostamento inusuale ma concettualmente interessante.
Proseguiamo…carpaccio di tonno con ventresca di tonno affumicato ai legni di nespolo e ricotta fresca infornata, la bella presentazione gia’ preannuncia un piatto complesso ed interessante…infatti…in bocca il crudo di tonno su cui spicca un ottimo sale grosso, contrasta con la fantastica affumicatura della ventresca, delicata ed al contempo forte nei suoi profumi e nel retrogusto di legno e spezie, non male l’accostamento con la ricotta….piatto semplicemente perfetto, iniziamo a sentire lo stile “Chiaramonte”, che, in un alimento usato ed abusato come il tonno, fa la differenza.
Daniela abbina un Marsala Florio, anche qui’ accostamento strano ma azzeccatissimo.
Arriva la zuppa! Piatto storico di Carmelo…Zappetta di mandorle con vongole ed olio extravergine, non e’ la prima volta che la mangio, ma ogni volta e’ sempre una nuova emozione.
Con il primo beviamo “Jalé” di Cusumano.
Tagliatelle al nero di seppia con ricci di mare, ricotta di pecora, broccoli e zucca gialla, piatto dal forte impatto estetico e ben preparato ma non trascendentale in bocca.
Daniela ci serve “Gur” di Biondi, non lo conoscevo, una bella sorpresa, un bel vino “sincero” e non costruito che lascia presagire l’arrivo di sapori piuttosto decisi; infatti siamo alla prossima portata:
filetto di tonno con le fragole; il filetto ha una cottura leggerissima che esalta la qualita’ del pesce, la parte esterna, leggermente croccante, da un bel contrasto di consistenze, la fragola con la menta lascia in bocca una piacevole sensazione di freschezza.
E siamo al cucchiaio, che Carmelo chiama “passeggiata sull’Etna”…ghiaccio, acqua di rose, origano e amarena, ottimo break tra pesce e carne.
Appena assaggiato il vino non so perchè mi aveva fatto pensare all’agnello…ed infatti…eccolo.
Spiedino di agnello con cialda di canestrato e asparagi selvatici.
Arriva “Melo”, ci complimentiamo, lo ringraziamo per la bella cena e scambiamo le solite quattro chiacchiere sulla ristorazione Catanese; lui ci dice che e’ stanco della citta’ e vuole riappropriarsi della campagna, noi lo invitiamo a non abbandonare la “barca che affonda”( dopo la chiusura del Carato del buon Carlo Sighel, e’ rimasto l’ultimo punto di riferimento gastronomico della citta’).
La serata scorre piacevole anche perche’, fermo restando la bonta’ del cibo, sentir parlare l’estroso Chiaramonte e’ un altro di quei piaceri irrinunciabili per un gourmet che si rispetti.
Siamo al dolce…un altro piatto simbolo della cucina di Chiaramonte, la pera con ricotta e croccante di mandorle con agrumi e pistacchi, anche qui’ siamo in presenza di qualcosa di meraviglioso…quando si dice …”mi faccio una pera e mi sballo!!!”
Non contenti, decidiamo di prendere un altro dolce che avevamo precedentemente visto sul tavolo dei nostri vicini.
Tortino di pasta frolla, con ricotta e cioccolato amaro…bomba calorica e gustativa che chiude ottimamente la nostra cena.
Col dolce, beviamo Mueggen di Marco De Batoli.
Il conto e’ piu’ che onesto, 60 € il menu’ degustazione, circa 80 in totale per i vini.
Conclusioni: brava la sommelliere Daniela Arena che con i suoi abbinamenti ha contribuito alla riuscita della piacevole serata, su Carmelo Chiaramonte si e’ detto tanto, io posso solo ribadire con la stima che mi lega a lui, che in un contesto in cui tutti sono chef, non si puo’ fare a meno di un CUCINIERE!!!
( il libro che Carmelo ha dedicato a mia figlia ancor prima che nascesse, il primo libro di Michela)
Contatti: Il Cuciniere del Katane Palace Hotel – Via Finocchiaro Aprile n° 110 – 95129 – Catania – tel. 0039 095 7470702 – www.katanepalace.it
Un altro accorato invito insieme a quello di Andrea per Carmelo. Resta con noi…. c’è tanta campagna attorno a Catania ed alle pendici dell’Etna!
Gli amici, Catania, l’arte, la cucina e chi ancora non ha avuto modo di conoscerti ed apprezzarti (un vero peccato!) hanno bisogno di te! Amanti del Cuciniere d’Italia uniamoci… Carmelo uno di noi! De gustibus Q.b.
Un salve ad Andrea da una vinixiana che ha notato la sua nuova iscrizione e la provenienza: sono per meta’ (mamma) catanese ed anche se nata e cresciuta in Maremma, l’Etna ha sempre avuto in me un enorme ascendente. Per certi versi (temperamento forse?) sono più figlia sua che dei colli toscani.
Conosco bene Catania – ci ho messo al mondo i miei due figli – ed i posti che citi. (Adoro Ognina..)
Ma non li avevo mai esplorati in questo modo. La tua recensione è un vero viaggio. Mi piacciono le immagini (anche se tecnicamente imperfette) poiche’ vi si legge la storia che racconti. E si sente vibrare la sincerità nelle tue righe.
Sono contenta che tu sia venuto ad arricchire la Net Community di Vinix. Welcome.
Ale