Ultima cene parigina prima di far ritorno a Catania, siamo da Chez Cecile, piccolo Bistrot di nuova gestione vicino la piazza de la Madaleine, la prenotazione e’ per le 21 e 30 ma, ormai conosciamo la precisione francese e alle 21 e 15 siamo gia’ di fronte al locale.
Entriamo, il responsabile ci accoglie con garbo, ci offre un bicchiere di champagne e ci fa presente che ha appena dato il nostro tavolo(!?ç!?), ma ci dice di non preoccuparci, e con la classe e lo stile che contraddistingue i Francesi, si reca ad un tavolo dove erano sedute due persone e…sempre col solito STILE Francese li invita ad alzarsi…MMA!!!!
Alle 21 e 30 in punto siamo seduti al nostro tavolo, mentre i due “sfrattati” aspettano il prossimo…non mi dilunghero’ su questo accadimento, tanto ormai ho capito che qui’ certe cose sono normali.
Andiamo a noi…l’ambiente non sembra molto caldo, complice anche lo strettissimo tavolino fronte-porta, ma piano piano l’atmosfera si riscalda grazie anche alla musica dal vivo un po’ anni 60 che ci accompagna…che bel menu’, Menu’ degustazione a 37 € e tanti piatti interessanti, ed altrettanti dolci.
Siamo con Iska e Luigi, decidiamo di prendere il menu’ degustazione ma… non solo, trovo in Luigi un ottimo compagno di viaggio e decidiamo di accompagnare al menu’, tutti gli starter presenti in carta, in totale 5 antipasti.
Ci viene a salutare al tavolo Cecile, la proprietaria ( che e’ anche la voce del gruppo che suona nella sala poco distante) che ci da il benvenuto e ci augura una buona cena.
Si comincia,… piano piano il piccolissimo tavolino, si rienpie di piatti che a stento trovano posto in mezzo alle posate ai bicchieri ed a quant’altro occupa i pochi centimetri quadrati sui quali ci apprestiamo a mangiare.
Uova con spugnole erba cipollina e pane tostato, bella presentazione e gradevole al palato (nulla a che vedere con quello meraviglioso di Robuchon).
Gamberoni fritti, con semifreddo di avogado e agrumi, anche questo ben presentato e con un abbinamento intrigante.
Listelli di carciofo addensato, piatto decisamente insignificante ed inutile.
Ostriche con caviale (esattamente 3 uova per ogni ostrica) accompagnate da un interessante salsina agrumata, piatto semplice buono e bello.
Zuppa di funghi e misu, buona ma poco intensa.
Nel frattempo ci raggiungono Lina e Craig, ma il metre ci dice che non hanno le sedie e quindi non si possono accomodare con noi.
Dopo qualche minuto, convinco il responsabile a prepararci un altro tavolo per 6 per farci prendere almeno il dolce con i nostri amici, gli strappo questa promessa, ma e’ stata dura.
Si continua con un bel filetto alla senape con delle quenelle di patate ed erbe aromatiche, anche questo abbastanza classico ma ben fatto.
Ovviamente prima del dolce assaggiamo i formaggi, giusto per non farci mancare niente.
Ci spostiamo nell’altra sala, cove Cecile canta e non e’ troppo contenta di vederci arrivare in quella sala semivuota dove nessuno la disturbava prima del nostro arrivo.
Arrivano una serie di dolci che non sto qui’ a spiegarvi perche’ tutti un po’ banali e non degni di nota se non una specie di torre al cioccolato che piu’ volte il cameriere ha cercato di far stare in verticale sul piatto ma senza alcun successo.
La serata scorre piacevolmente, la musica e’ rilassante, e la cena e’ stata una piacevole sorpresa, forse perche’ proprio oggi eravamo privi di aspettative ma, abbiamo trovato una sequenza di piatti alcuni classici, altri piu’ innovativi, ma sempre ben eseguiti.
Arriva il conto, sono 400 € visto che al menu’ degustazione dobbiamo aggiungere qualche piccolo fuori programma tipo starter e formaggi, il vino dolce e qualche caffe’, ottimo rapporto qualita’ prezzo.
Conclusioni : Ottima serata, locale da consigliare, ma in generale c’e’ uno strano concetto di servizio e rapporto con la clientela, non solo in questo ma in molti locali che abbiamo visitato in questi giorni, be ogni paese ha i suoi usi, e la Francia ha, rispetto a noi una grossa tradizione legata al vino, ma…come si suol dire…la classe non e’ acqua…e neanche Vino!!!